Passato il periodo estivo, dopo che a fine luglio in Consiglio Comunale abbiamo assistito all’ennesimo tentativo da parte del Sindaco Portera di svicolare dalle proprie responsabilità e, soprattutto, di allontanare le inevitabili scelte che ora l’amministrazione è chiamata a fare, e siamo già di nuovo qui a fare il punto della vicenda del cantiere di viale Piave, la riqualificazione dell’area ex-Sicurtà.
Mettiamo in fila gli ultimi avvenimenti per avere il quadro più chiaro:
- La Regione Piemonte in luglio con una lettera definisce il permesso rilasciato l’anno scorso “illegittimo” in quanto non è stata richiesta l’Autorizzazione Paesaggistica in un’area soggetta a vincolo naturalistico.
- Poco prima arriva la sentenza della Corte Costituzionale che ha eliminato diversi articoli della legge Regionale 07/2022 su cui si basava questo intervento.
- Sulla base di quest’ultima, il Comune ha inviato comunicazione al costruttore di avvio del procedimento per l’annullamento del permesso di costruire.
- Entro un mese, come consentito dalla legge, il proponente ha presentato una variante, ovvero il 27 agosto u.s. è stata presentata la istanza di VARIANTE A PDC N. PC23/45 DEL 05/09/2023, ossia il proponente ha depositato una variazione del progetto iniziale del palazzo in costruzione di Viale Piave nell’area ex Sicurtà.
- Attenderemo ovviamente l’esito dell’accesso agli atti per poter analizzare la documentazione, ma da quanto ci è stato anticipato, il progetto prevede un piano in meno rispetto al progetto iniziale oggetto di lunghe discussioni in questi mesi.
- Ora il Comune può decidere se continuare con l’annullamento del Permesso di Costruire oppure fare retromarcia e lasciare costruire un palazzo su cui in ogni caso ci saranno forti dubbi di legittimità, almeno fino alla pronuncia del TAR sul ricorso presentato da due vicine di casa, prevista per ottobre 2024.
Questione: se un permesso di costruire è illegittimo e inefficace come dice la Regione Piemonte, come può essere accettata una variante dello stesso progetto?
Il gruppo consigliare Spazio Savigliano, di cui fa parte il PD e la lista civica Savigliano Domani, ha richiesto in Consiglio Comunale di sospendere i lavori per ragionare “a bocce ferme”. Questo consentirebbe di evitare che vengano posate ulteriori pietre che si possono trasformare in macigni in caso di accertata decadenza del permesso di costruire.
In sintesi: se si continua a mantenere la validità di questo permesso di costruire, visti i vizi del processo autorizzativo, non possiamo escludere che il TAR darà ragione ai ricorrenti e a quel punto il costruttore potrà volersi rivalere sul Comune. Allo stesso tempo, se si annulla il permesso non si può escludere una richiesta di risarcimento visti i lavori già fatti. L’impasse in cui si è infilato il Sindaco è notevole: che ora trovi il modo di uscirne senza mettere in ginocchio il Comune.
Ciò che vogliamo è preservare la fisionomia di Parco Graneris, riqualificare l’area ex Sicurtà nel rispetto di quanto previsto dal Piano Regolatoree seguendo il corretto iter normativo ed evitare richieste di danni milionarie al Comune di Savigliano per colpa del pressapochismo di chi attualmente governa la città.
Quindi calma e gesso, non si prendano decisioni affrettate di cui potremo pentirci.
Ma attenzione alle scadenze! Ad inizio settembre sarà passato un anno dal rilascio del permesso di costruire, e quindi saranno trascorsi i termini per il possibile annullamento in autotutela del Permesso di Costruire.
Il Sindaco ci dica cosa vuole fare l’amministrazione: accogliere la variante su un permesso illegittimo accettando tutte le possibili conseguenze oppure provare a ripartire da zero con un progetto che segua tutto l’iter per arrivare ad un Permesso di Costruire che non presenti dubbi e sia armonizzato con il paesaggio circostante.
Noi auspichiamo il recupero dell’area e preservare il parco, il Sindaco ci dica come pensa di uscire da questa situazione che ha generato con le sue scelte.
Il gruppo consigliare Spazio Savigliano
PD – Circolo di Savigliano
Lista Civica Savigliano Domani